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Lavoro sportivo: cosa rischi se non ti adegui alla riforma dello sport

Dal 1° luglio 2023 è entrata in vigore la riforma dello sport, una rivoluzione normativa che ha ridisegnato l’intero assetto dei rapporti di lavoro sportivo. Con un quadro regolatorio più rigoroso e dettagliato, questa normativa impone nuove regole e obblighi alle associazioni e alle società sportive, richiedendo un’adeguata gestione del personale e dei contratti. Ma cosa significa, concretamente, per chi lavora in questo settore? E quali sono i rischi per chi non si mette in regola?

La riforma dello sport ha introdotto norme che, per essere rispettate correttamente, richiedono competenze specifiche in materia di lavoro in quanto  gli effetti non sono solo burocratici: le conseguenze possono essere severe e colpire direttamente l’attività e i responsabili delle società sportive, tanto dal punto di vista finanziario quanto legale. In un quadro normativo così delineato, ignorare o sottovalutare le nuove disposizioni significa esporsi a sanzioni pesanti e, in alcuni casi, a veri e propri procedimenti penali.

Responsabilità dei dirigenti e sanzioni in caso di inadempienze
La riforma impone obblighi stringenti per i dirigenti delle società sportive, che devono ora rispondere direttamente delle scelte gestionali e delle modalità di impiego del personale. In caso di violazioni, sono previste non solo sanzioni amministrative, ma anche conseguenze penali per chi ricopre ruoli di responsabilità. Trascurare questi aspetti può portare a multe salate, contravvenzioni e perfino a rischi personali per i dirigenti, che potrebbero essere ritenuti legalmente responsabili delle inadempienze.

Adeguamento contrattuale: un obbligo per tutte le associazioni
Ogni collaboratore, che sia dipendente, libero professionista o volontario, deve essere regolarmente inquadrato e contrattualizzato. Le associazioni sportive non possono più permettersi di gestire i rapporti di lavoro in modo informale: ogni ruolo deve essere specificato e ogni contratto aggiornato, chiarendo le condizioni e i diritti dei lavoratori sportivi. Le verifiche sono rigorose, e le sanzioni non risparmiano nessuno. Per evitare conseguenze gravi, è essenziale stabilire con chiarezza il tipo di rapporto di lavoro di ogni collaboratore.

La sicurezza sul lavoro come priorità assoluta

La riforma non si limita agli aspetti contrattuali: la sicurezza sul lavoro è ora un punto centrale. Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) diventa obbligatorio per tutte le associazioni sportive, che devono garantire ambienti sicuri e privi di rischi. Gli obblighi in materia di sicurezza non sono più un’opzione, e la loro omissione può portare a conseguenze legali gravi, soprattutto in caso di incidenti o ispezioni. Gli enti sportivi devono quindi dotarsi di strumenti idonei e prevedere protocolli di controllo per tutelare i propri collaboratori.

Il modello organizzativo di controllo dell’attività sportiva (MOCAS): uno scudo legale per le società sportive

Tra le novità più rilevanti, la riforma introduce il MOCAS, un modello organizzativo obbligatorio per prevenire comportamenti illeciti, abusi e discriminazioni. Pensato soprattutto per la tutela dei minori, il MOCAS è uno strumento indispensabile per le associazioni sportive, che devono adottarlo entro i tempi previsti. La mancata attuazione di questo modello organizzativo può comportare sanzioni da parte delle Federazioni Sportive Nazionali e degli Enti di Promozione Sportiva, mettendo a rischio la stabilità giuridica e operativa dell’associazione.

La nomina del responsabile per la tutela dei minori: un obbligo inderogabile

Entro il 31 dicembre 2024, ogni associazione sportiva dilettantistica deve designare un responsabile per la tutela dei minori, incaricato di monitorare e prevenire qualsiasi forma di abuso o comportamento scorretto. Ignorare questa disposizione significa esporsi a gravi conseguenze legali: eventuali denunce, in assenza di tale figura, potrebbero non solo comportare sanzioni, ma anche ledere la reputazione dell’associazione in modo irreparabile.

Cosa fare ora? Rivolgersi a professionisti del lavoro per evitare errori

In un contesto così dettagliato e complesso, adeguarsi alla riforma richiede una conoscenza approfondita delle normative sul lavoro. Noi dello Studio Carotti & Associati, abbiamo creato una task force specializzata sul lavoro sportivo per affiancare le associazioni e le società sportive nella gestione di questi nuovi obblighi, offrendo un supporto completo per mettere in regola i rapporti lavorativi e assicurare la conformità alle disposizioni vigenti. Una consulenza professionale può fare la differenza, garantendo sicurezza e prevenendo sanzioni.

Contattaci oggi stesso per scoprire come proteggere la tua associazione e gestire la transizione normativa senza rischi.

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