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FRINGE BENEFIT: COME POSSONO ESSERE UTILIZZATI DAL DATORE LAVORO?

I fringe benefits sono compensi in forma non monetaria, consistenti nella messa a disposizione di beni e/o servizi a favore dei lavoratori (o di qualche lavoratore), senza che ve ne sia l’obbligo in forza di norme di legge e vanno collocati nel quadro generale delle forme di retribuzione di tipo incentivante, poiché possono essere considerati come strumenti essenziali di valorizzazione della prestazione dei lavoratori e dei collaboratori. Le aziende ricorrono ai fringe benefit per diminuire il carico contributivo e fiscale rispetto a quello che si avrebbe con l’attribuzione ai lavoratori di compensi monetari. Si considerano benefit i compensi in forma non monetaria, che consistono nella messa a disposizione di beni e/o servizi con un forte impulso incentivante e fidelizzante. Possono essere riconosciuti anche al singolo lavoratore in accordo con il datore di lavoro e sono esclusi dal concorso alla formazione del reddito del lavoratore se globalmente inferiori, nel periodo d’imposta, a 258,23 euro. Cosa succede se il limite di esenzione viene superato?

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